lunedì 21 giugno 2010

Il mistero di Sleepy Hollow

Titolo: Il mistero di Sleepy Hollow
Anno: 19999
Regia: Tim Burton
Soggetto Originale: Washington Irving
Con:
Johnny Depp: Ichabod Crane
Christina Ricci: Katrina Van Tassel
Miranda Richardson: Lady Mary Van Tassel
Michael Gambon: Baltus Van Tassel
Casper Van Dien: Brom Van Brunt
Jeffrey Jones: Reverendo Steenwyck
Christopher Lee: Borgomastro
Christopher Walken: Cavaliere senza testa
Ian McDiarmid: Dott. Thomas Lancaster
Michael Gough: Notaio Hardenbruck
Richard Griffiths: Magistrato Philipse
Marc Pickering: Giovane Masbath
Lisa Marie: Lady Crane
Claire Skinner: Beth Killian
Mark Spalding: Jonathan Masbath
Martin Landau: Peter Van Garrett


Un giovane e brillante detective Newyorkese, Ichabod Crane, è mal visto dai suoi colleghi e dalle autorità per i metodi con cui si approccia ai casi  che gli vengono sottoposti. Scienziato dilettante e profondamente scettico usa la propria razionalità come filtro ad una giustizia fatta di processi sommari e deposizioni ancora troppo simili a confessioni. Dopo l'ennesimo battibecco con i propri superiori viene inviato ad indagare su un misterioso e cruento caso di triplice omicidio con menomazione e occultamento in uno sperduto vilaggio: Sleepy Hollow. Le sue convinzioni ed i suoi metodi razionali non arriveranno a coprire l'infittirsi di misteri in un  ambiente perfetto per inquirenti alla  Dylan Dog: colmo di nebbie, paesaggi lugubri e traboccante di superstizione. Una storia macabra e terribile, un potere inesplicabile e una misteriosa apparizione metteranno a dura prova l'essere del nostro protagonista, il cui personaggio è creato ad arte da un superlativo Tim Burton. In questo film Johnny Depp è perfetto: bianco cadaverico, schizoide e pavido fino all'osso. Con quel contegno e quella superiorità che si poteva dare un benestante metropolitano nel 1799.
La storia è grottesca, a tratti poco credibile, ma lo svolgimento della trama fa si che il perno su cui è incentrata la vicenda non sia che un esacmotage finale per mostrare, come un Deus Ex Machina (anzi, come un colpo di scena alla Hitchcock) il vero "colpevole". La fotografia è azzeccata, paurosa, a tratti mistica. Riflette in maniera precisa lo stato d'animo degli abitanti e del visitatore. Un film decisamente bello e avvincente, in cui una regista da 10+ coniuga i tasselli di un puzzle postmoderno. Razionalità e mito, intrighi e vendetta, amore e inferi si coniugano, supportati da uno spargimento di sangue che definirei "radical chic", in una pellicola di notevole spessore.



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