Titolo: Romanzo Criminale
Regista: Michele Placido
Anno: 2005
Soggetto: Giancarlo de Cataldo(2002)
Con:
Libano
Il Freddo
Il Dandi
Commissario Scialoja
Il Nero
Ispirato alla storia della banda della magliana,tra atmosfere cupe, criminali che si sentono imperatori ma che muoiono come le mosche. Muoiono per la droga, per i soldi,
per non essere mai riusciti ad adattarsi ad una società in cui vivono,ma di cui
inconsciamente non riconoscono i valori.Ma nessuno lo fa. Il loro mondo è fatto di
corrotti,grattasoldi, clientes,sfaccendati e puttane. L'avventura dei nostri protagonisti
rimane poco più di un violento gioco,di una faida tra bande rivali; manipolati inconsciamente dallo stato,
dai terroristi, dalla mafia, dalle donne, rivelano la loro anima di ladruncoli da strada.
Inutile dire che nel gioco non vince nessuno; nemmeno la giustizia, che lascia la redenzione e la promessa
di parlare,fare nomi,nel corpo senza vita del "Freddo" sulle scale di una chiesa.
E' sempre difficile parlare di criminali guardando dentro le loro vite,perchè quello che manca è proprio la
possibilità di identificarsi; così uno dei nostri protagonisti,il Freddo (Kim Ross Stuart) appunto, che si innamora
sulla via di Damasco(sopravvissuto miracolosamente all'attentato alla stazione di Bologna) vuole convertirsi e tornare a vivere una vita normale,
aiutato in questo da Roberta; ragazza acqua e sapone che vede nel fidanzato un palazzinaro.
Il bello di questo film è la trama,cioè il fatto che vuole raccontarci una storia,renderla nota a molti,ricordarci
che l'essere umano è capace di molte cose e lo fa senza morale.Non ci sono buoni e cattivi,
ci sono mani sporche e mani pulite.
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