venerdì 25 giugno 2010

Videocracy- Basta Apparire

Titolo: Videocracy-Basta apparire
Anno:  2009
Regista: Erik Gandini
Con:
Silvio Berlusconi: se stesso
Lele Mora: se stesso
Fabrizio Corona: se stesso
Simona Ventura: se stessa
Flavio Briatore: se stesso
Riccardo Canevali: se stesso
Erik Gandini: voce narrante

Questo film documenta con sguardo cinico e disilluso il mondo dello show-business, dando uno spaccato tremendo e triste della realtà italiana di "periferia mediatica". Quella periferia culturale in cui vive chi "vive di televisione", basa su di essa i propri principi, si ispira ad essa per i propri modelli comportamentali, trae da essa l'unica fonte di sapere e di cultura. Il consumatore anche in questo caso è chiaramente vittima di un monopolio, in questo documentario ci si occupa soprattutto del monopolio culturale cui deve far fronte il telenauta italiota.
Basta Apparire: questo è il senso ultimo del film. Ce lo dicono dal basso, personaggi come Riccardo, che vorrebbero ma.... e dall'alto Lele Mora. Lele Mora, un uomo con un potere e un'influenza immensi. Pensate che Socrate è stato condannato a morte perchè "Colpevole di Corrompere i giovani". Cosa dovremmo fare di Mora? Accostamento decisamente troppo forte, e me ne scuso. Troppo spesso nel film si ha a che fare con persone a metà tra la totale consapevolezza "mediatica" che hanno di se e dei completi idioti.
Altra parte decisamente importante della pellicola è quella dedicata a Corona. Una persona che personalmente mi disturba, ma a tratti ammiro. 
Videocracy è un bellissimo documentario, purtroppo ancora troppo attuale. Le critiche verso "il Presidente" sono tra le più pesanti, perchè minano proprio il mondo e il sistema di valori in cui la società odierna è costretta a vivere. Non si fa politica in senso stretto in quel film, questa è la sua enorme forza.
A tratti devo confessare che mi ha angosciato e disgustato






lunedì 21 giugno 2010

Il mistero di Sleepy Hollow

Titolo: Il mistero di Sleepy Hollow
Anno: 19999
Regia: Tim Burton
Soggetto Originale: Washington Irving
Con:
Johnny Depp: Ichabod Crane
Christina Ricci: Katrina Van Tassel
Miranda Richardson: Lady Mary Van Tassel
Michael Gambon: Baltus Van Tassel
Casper Van Dien: Brom Van Brunt
Jeffrey Jones: Reverendo Steenwyck
Christopher Lee: Borgomastro
Christopher Walken: Cavaliere senza testa
Ian McDiarmid: Dott. Thomas Lancaster
Michael Gough: Notaio Hardenbruck
Richard Griffiths: Magistrato Philipse
Marc Pickering: Giovane Masbath
Lisa Marie: Lady Crane
Claire Skinner: Beth Killian
Mark Spalding: Jonathan Masbath
Martin Landau: Peter Van Garrett


Un giovane e brillante detective Newyorkese, Ichabod Crane, è mal visto dai suoi colleghi e dalle autorità per i metodi con cui si approccia ai casi  che gli vengono sottoposti. Scienziato dilettante e profondamente scettico usa la propria razionalità come filtro ad una giustizia fatta di processi sommari e deposizioni ancora troppo simili a confessioni. Dopo l'ennesimo battibecco con i propri superiori viene inviato ad indagare su un misterioso e cruento caso di triplice omicidio con menomazione e occultamento in uno sperduto vilaggio: Sleepy Hollow. Le sue convinzioni ed i suoi metodi razionali non arriveranno a coprire l'infittirsi di misteri in un  ambiente perfetto per inquirenti alla  Dylan Dog: colmo di nebbie, paesaggi lugubri e traboccante di superstizione. Una storia macabra e terribile, un potere inesplicabile e una misteriosa apparizione metteranno a dura prova l'essere del nostro protagonista, il cui personaggio è creato ad arte da un superlativo Tim Burton. In questo film Johnny Depp è perfetto: bianco cadaverico, schizoide e pavido fino all'osso. Con quel contegno e quella superiorità che si poteva dare un benestante metropolitano nel 1799.
La storia è grottesca, a tratti poco credibile, ma lo svolgimento della trama fa si che il perno su cui è incentrata la vicenda non sia che un esacmotage finale per mostrare, come un Deus Ex Machina (anzi, come un colpo di scena alla Hitchcock) il vero "colpevole". La fotografia è azzeccata, paurosa, a tratti mistica. Riflette in maniera precisa lo stato d'animo degli abitanti e del visitatore. Un film decisamente bello e avvincente, in cui una regista da 10+ coniuga i tasselli di un puzzle postmoderno. Razionalità e mito, intrighi e vendetta, amore e inferi si coniugano, supportati da uno spargimento di sangue che definirei "radical chic", in una pellicola di notevole spessore.



domenica 13 giugno 2010

Burn after reading-A prova di spia

Titolo: Burn after reading-A prova di spia
Anno: 2008
Con:
Brad Pitt: Chad Feldheimer
George Clooney: Harry Pfarrer
John Malkovich: Osbourne Cox
Tilda Swinton: Katie Cox
Frances McDormand: Linda Litzke
Richard Jenkins: Ted Treffon
J.K. Simmons: Presidente CIA
David Rasche: agente CIA

Strampalata storia dal sottotitolo chiarificatore "Intelligence is relative" e, come potrete presto intuire, si parla dell'agenzia di intelligence per eccellenza: la Central Intelligence Agency, la CIA.
Intrighi di sesso e potere, routine e paranoia stravolgono la vita dei nostri protagonisti, che per una serie di equivoci da commedia plautina verranno trascinati in un turbinio di pericolosi eventi.
Tutto parte con il licenziamento di Osbourne Cox, un analista che lavora per il governo su casi a quanto pare delicati, o comunque di un certo spessore. Spessore che fa gola a qualcun altro, qualcuno che può evidentemente permettersi di far trasferire Cox con scuse infondate. John Malkovich(Cox) però non ci sta e si licenzia, dando inizio ad una spirale di autodistruzione. Mentre la moglie se la fa con Harry (G. Clooney) lui, disoccupato e depresso, cerca di depositare le proprie memorie di servizio, con nomi in codice, missioni e quant'altro. Probabilmente una noia mortale, ma un file con scritto CIA, criptato, sembra davvero quello che non è, specie in mano ai bellimbusti della palestra, Chad (Brad Pitt) e Linda (Frances McDormand).
L'intreccio è di notevole spessore, rende una storia comune una brillante commedia (dal triste finale) degli equivoci, con colpi di scena tutti da gustare, pasticci sconvolgenti e una visione disillusa su quella che è l'alta società o per lo meno la classe dirigente: avvocati, dottori e spie sono dei cretini al pari dei dipendenti della palestra, nonostante le loro buone frequentazioni, i loro diplomi a Princeton e le loro ambizioni frustrate. Un altro film che mi è piaciuto molto, inizio a ritenermi portatore di un dono speciale. A volte vorrei quasi che qualche film non mi piacesse...ma questo si chiama Masochismo in fin dei conti!





lunedì 7 giugno 2010

Inkheart

Titolo: Inkheart
Anno: 2008
Regista:Iain Softley
Soggetto:Cornelia Funke
Con:
Brendan Fraser: Mortimer "Mo" Folchart
Andy Serkis: Capricorno
Eliza Bennett: Meggie
Paul Bettany: Dita di Polvere
Helen Mirren: Elinor Loredan
Sienna Guillory: Theresa "Resa" Folchart
Jim Broadbent: Fenoglio
Rafi Gavron: Farid
Jamie Foreman: Basta



Un immeritato fiasco al botteghino ha pregiudicato la realizzazione cinematografica dei sequel letterari. Lo trovo sinceramente un peccato. Questo film non sarà geniale ma è notevolmente sopra la media dei film per ragazzi e fantasy in generale. Una storia dallo scorrimento a tratti poco limpido, ma che riserva sorprese in continuazione e popola il mondo di creature fantastiche, da Quasim (Ali Babà e i quaranta ladroni) al coccodrillo di Peter Pan, da Rapernzolo al Minotauro. Metafisica della letteratura, gioca alla mistificazione di significato e significante, accentuando le paure dell'uomo dovute alla sua irrefrenabile fantasia e curiosità.
Mortimer Folchart è un restauratore di libri antichi, un padre di famiglia ma soprattutto una "Lingua di Fata", possiede cioè la capacità di rendere reale ciò che legge ad alta voce. Leggendo trasporta in questo mondo personaggi, oggetti, fenomeni del libro, in cambio di un essere umano vivente. La nostra storia ha avuto inizio così, con la lettura di Inkheart e la comparsa di Dita di Polvere, Basta e del crudele Capricorno. Una situazione pericolosa, un libro raro, una vita salvata per pochissimo dall'intervento di Dita di Polvere, il mangiafuoco codardo ed egoista ma in fondo molto buono. Un'altra vita invece viene spezzata, quella di Resa, la moglie di Mo, che viene scaraventata nel mondo di Inkheart, quando ormai Mortimer aveva già bruciato la sua copia del libro. Così per dodici anni crescerà la figlia da solo, viaggiando da un posto all'altro, cercando una copia del libro che possa aiutarlo a riportare indietro Resa.
Le peripezie porteranno i nostri protagonisti a incontrare nuovamente Dita di Polvere, solo e spaventato, desideroso di tornare dentro Inkheart, Basta e Capricorno, che desiderano una lingua di fata per evocare il mostruoso demone che in Inkheart era controllato da Capricorno: l'ombra. Guardate questo film senza pretese, gustandone i concetti di fondo, la fotografia e la profondità dei personaggi, che aiutano una trama non troppo stagna a creare una pellicola gustosa e avvincente.








venerdì 4 giugno 2010

I Fratelli Grimm e l'Incantevole Strega

Titolo:I Fratelli Grimm e l'Incantevole Strega
Anno: 2005
Con:
Heath Ledger: Jacob Grimm
Peter Stormare: Mercurio Cavaldi
Lena Headey: Angelika
Jonathan Pryce: Generale Delatombe
Monica Bellucci: La regina


La strega in realtà era bruttissima. Raccapricciante. In quest'ultimo periodo, avrete notato, tendo a guardare film fantastici, pieni di elfi, fate e magia. Sarà l'estate. Questo film è una piacevole ricostruzione a metà tra il tragico e il divertente delle molte storie dei celebri fratelli tedeschi, fuse insieme nella vicenda dei due protagonisti: Jacob Ludwig Karl Grimm e Wilhelm Karl Grimm.
In una germania grigia e lugubre, ammantata da leggende e pregiudizi, i due fratelli, colti ed astuti ingannano le pavide comunità di contadini locali fingendosi esorcisti e cacciatori di demoni. Gloria, soldi e ispirazione per le famose fiabe, il potere della parola, del raccotno e della paura, incorniciata in un quadro di piacevole mistero come solo Gilliam sa dipingere.
I guai per i due inizieranno ben presto, quando, smascherati, saranno costretti a un pericoloso incarico nel paesino di Marbaden. Qui dovranno scoprire chi è l'autore dei rapimenti di bambine. Nella foresta "lo specchio si rompe" e veniamo catapultati in un limbo misterico a cavallo tra la fervida fantasia del regista e le lugubri storie che da piccoli non ci facevano dormire.
Ci sarà ben altro rispetto a funi, carrucole e trappole artefatte ad attendere i nostri pavidi eroi.
Un film gustoso, un regista che non delude mai e una fotografia degna di nota. Enjoy