giovedì 4 febbraio 2010

Amore e Guerra

Titolo: Amore e Guerra
Anno: 1975
Regista:Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Con:
Woody Allen: Boris Grushenko
Diane Keaton: Sonja
Georges Adet: Il vecchio Nehamkin
Harry Hankin: Zio Sasha
Jessica Harper: Natasha
Harold Gould: Anton Inbedkov


"Napoleone ha invaso l'Austria!", "perchè, aveva finito il Cognac?"

Strepitoso capolavoro del tempo che fu di Woody Allen. Parodia dell'uomo, di se stesso, dei romanzi russi dell'ottocento e della guerra. Nella caricatura di se stesso, Boris Grushenko è un giovane Russo benestante che vede la sua vita sconvolta dalle guerre di invasione di Napoleone. Il ragazzo è sempre stato attratto dalla filosofia, è curioso, scettico e ossessionato dalla morte. I suoi sogni allegorici, i suoi dialoghi con la morte e con i morti, rendono il capolavoro surreale e a tratti inquietante. Boris è un famoso codardo, che non vede di buon grado la guerra e svilisce molto cinicamente i luoghi comuni della patria, dell'egemonia culturale di un popolo dominante o dominato ( "Insomma, credete che faccia qualche differenza essere governati da Napoleone o dallo Zar? Beh, lo Zar è un po più alto..."), visione che dimostrerà la propria lucidità in tutta la sua forza durante le scene dell'addestramento. "Allora volete che vi conquistino i francesi? E mangiare per tutta la vita Soufflè e Croissant?".
Filosofia e religione sono presi all'assalto dalla comicità irriverente e posata di cui si fa portatore il buon Woody. Strepitosi i dialoghi tra Boris e Sonja e tra Boris e il suo mentore, nonchè il monologo su Socrate. "Che cos'è un ebreo?" chiede il giovane Boris al suo precettore, ed egli indicandogli delle figure che estrae dalla manica del saio "ecco, questi sono ebrei". "Ma hanno tutti la coda!" "Infatti questi sono ebrei rossi, quelli tedeschi sono zebrati".
Questa pellicola fa ridere dall'inizio alla fine, nel più maturo e ancora fresco stile di un Woody Allen ossessivo ma posato. Smaschera con fare satirico i vizi degli uomini, per le donne, per la violenza e per la gloria. Usa allegramente letteratura, poesia e cinematografia d'autore (lampanti i riferimenti a Bergman, a scrittori russi come Nabokov e Dostoevskij...) accostandole a situazioni paradossali e decontestualizzandole, creando così una comicità alta che colpisce l'intellettuale fine e raffinato che si cela in Boris/Allen. Davvero bello, guardatelo, riguardatelo e imparatelo a memoria!
"L'esecuzione è domattina alle sei. Dovevano giustiziarmi alle 5, ma il mio avvocato è uno in gamba"

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2 commenti:

  1. Che grandissimo film. Il bello è che lo vido qualche anno fa, quando ero tutto preso dai romanzi russi.

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