domenica 10 ottobre 2010

Inception

Titolo: Inception
Anno: 2010
Con:
Leonardo DiCaprio: Dominic "Dom" Cobb
Ellen Page: Arianna
Tom Hardy: Eames
Ken Watanabe: Mr. Saito
Dileep Rao: Yusuf
Cillian Murphy: Robert Michael Fischer
Tom Berenger: Peter Browning
Pete Postlethwaite: Maurice Fischer


Thriller psicologico sottile e futurista. In un mondo di superprofessionisti del furto la cosa più preziosa e difficile da rubare sono le idee, le cose più semplici, radicate e potenti dello scibile umano. La base dell'integrità dell'individuo stesso, i suoi segreti più reconditi, la chiave di volta della sua intera psiche.
Grazie a una tecnologia sviluppata dai militari è possibile, nei cosìddetti "sogni condivisi", frugare ogni meandro della psiche della vittima cui è stato indotto un sonno anestetico.
Dominic Cobb, il più noto e abile "estrapolatore", vive dei sogni che crea. Distrutto dalla perdita della moglie (Mal) che domina incontrastata il suo subconscio per ragioni che solo la di lei nemesi, Arianna, riuscirà a portare alla luce del giorno. Fuggitivo e lontano dalla sua famiglia e dalla sua casa è un uomo più solo e disperato di quello che ai suoi colleghi vorrebbe far trasparire.
La vicenda può essere interpretata con differenti chiavi di lettura. La più forte, quella suggerita dal regista, mette in dubbio la realtà stessa in cui lo spettatore viene rimbalzato, la mente di Cobb.
Scatole cinesi, equilibri precari, visioni oniriche, realtà ipotetiche e tanta adrenalina. La pellicola mette a dura prova anche le menti più sottili e i solutori più abili, ponendoli di fronte a eterni paradossi, ombre cinesi e giochi degli specchi. Di chiara ispirazione fantascientifica e filosofica : come accostare Matrix e George Berkeley con leggerezza e un pò, se vogliamo, di ingenuità.
Una regia attenta e una fotografia in grande stile Hollywoodiano, con sequenze iperboliche e luci innaturali. Per certi aspetti molto simile a Shutter Island (le "scatole cinesi", la dimensione del sogno, il potere del subconscio) ma anche diametralmente opposto: l'architetto del sogno possiede le capacità di un dio e il pieno controllo di ogni angolo della realtà. Il dilemma di fondo è sempre presente: quale realtà?
Purtroppo so di non essere stato chiaro come avrei voluto, ma questo film è molto difficile da "raccontare". Avere a che fare con categorie confuse e dai contorni vaghi come quelle della dimensione onirica rende ogni parola un macigno che allontana le immagini e il loro potere dalla nostra mente. Guardatelo






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