lunedì 2 agosto 2010

Un tranquillo week-end di paura

Titolo: Un tranquillo week-end di paura
Anno: 1972
Regista: John boorman
Soggetto: James Dickey
Sceneggiatura: James Dickey
Con:
Jon Voight: Ed Gentry
Burt Reynolds: Lewis Medlock
Ned Beatty: Bobby Trippe
Ronny Cox: Drew Ballinger
Seamon Glass: primo Griner
Randall Deal: secondo Griner


Quattro amici di Atlanta decidono di fare un giro sui monti Appalachi e di godersi la natura selvaggia del fiume  Cahulawassee discendendolo in canoa. Tutta la valle verrà presto sommersa a causa della costruzione di una enorme diga, è l'ultima occasione, si dicono i quattro, per godere di quel paradiso terrestre.
Lontani da tutto e da tutti vivranno qualche giorno di intensa avventura, dribblando le rapide, pescando con l'arco e suonando la chitarra davanti al falò. 
Qualcosa però va storto: Ed e Bobby si imbattono, approdati a riva per una breve caccia, in due loschi individui. Due redneck armati e psicotici, cui la natura non ha certo concesso favori. In questo frangente viene mostrata con sottile cinismo la prima scena di violenza carnale, per di più omosessuale, della storia del cinema. Queste sequenze di violenza fisica per Bobby e forte violenza psicologica per lo spettatore sono rimaste nell'immaginario collettivo e hanno colpito molto i mass-media dell'epoca.
Tragico, drammatico, psicologicamente di notevole impatto, questo film sarà destinato ad entrare nella hall of fame dei così detti film "cult". Imperdibile. Ricco di tensione e silenzio, ricco di saggezza e violenza rivela un cinema d'avventura lontano dalla semplicità e dal buonismo hollywoodiano. Una fotografia splendida, con immagini e suoni intensi fa da sfondo a una vicenda profonda e avvincente, mai scontata e terribile. La recitazione è cruciale: un ulteriore punto di forza di questo film coinvolgente. Burt Reynolds, che con il suo smanicato di pelle assomiglia molto a Jon Irenicus, nei panni dell'avventuriero insofferente e insoddisfatto dell'andamento delle cose per la civiltà umana è credibile e di spessore. Jon Voight è un uomo qualunque, buono e duttile, ma si rivela responsabile e coraggioso. Acquista credibilità dando spessore e umanità a un personaggio a cavallo tra l'uomo e il superuomo, a cavallo tra la civiltà e la natura selvaggia.
Bellissimo film, gustatevelo.






Nessun commento:

Posta un commento